martedì 28 marzo 2017

ROLLING BLACKOUTS F.C. || THE FRENCH PRESS (Sub Pop,17).


Il quintetto di Melbourne, capitanato dal cantante/chitarrista Fran Keaney, butta sul mercato per la celeberrima Sub Pop questo nuovo, secondo, Ep di 6 canzoni.
Ed è standing ovation.
Già.
Non è facile uscire nel 2017 coniugando il meglio dell'indie pop degli ultimi 30 anni almeno: freschezza delle chitarre, songwriting emozionale, produzione precisa, intensità della performance.
In "The French Press" trovate tutto questo frullato insieme con grande sagacia ed estremo godimento per l'ascoltatore.
I Rolling Blackouts F.C. bissano così il precedente "Talk Tight" e riescono pure a strappare un 8 abbondante ai tizi di Pitchfork, e per la seconda volta consecutiva.
Dunque se unite tutti i puntini avrete per le mani gli eredi di Feelies e Go Betweens, immersi nella quotidianità 2.0.
E che quotidianità, che quasi non ti sembra vero di avere per le mani questa bombetta, chiudi gli occhi e pare di viaggiare in una college radio del 1984.
Strepitoso!










Davide Monteverdi

martedì 21 marzo 2017

AREA PIRATA PT 4: Italians Do It Better!!!


"Second Skin2 è il 6° album dei bolognesi Cut.
E come sempre è un pugno in faccia dopo la scorpacciata di Nutella.
Suoni muscolari, liriche profonde come cicatrici che non rimarginano, atmosfere che si fanno spazio nel grigiore della penisola e si proiettano oltre confine, pronte ad abbattere qualsiasi dancefloor emozionale.
Nei 12 pezzi di "Second Skin" c'è davvero tutto, in primis i Cut.
Poi la New Wave, il Post Punk, il Glam e pure certe sonorità non da tutti, come quelli di matrice Amphetamine Reptile e dintorni.
Un inno all'alternative rock dei bei tempi, cantato con la modernità di un power trio sempre sul pezzo, pronto ad essere sminuzzato e rigurgitato dal vivo come ultimo test su strada.
Troviamo anche tante collaborazioni con amici vecchi e nuovi, per ribadire (come se fosse ancora necessario nel 2017) che la musica è condivisione e non loggia elitaria, e soprattuto il ponte tra Area Pirata con Dischi Bervisti, Bare Bones e Antipop.
Insomma una miscela esplosiva fin dalle prime intenzioni, detonata con estrema precisione e dedizione, non ultima all'ascolto attento da praticare con cura ed estrema attenzione.
Può nuocere ai timpani.
Bell'album, gran band, attitudine a pacchi.
Applausi ai kids di Bologna e soprattutto buon 20° compleanno!






"Fuoco E Fiamme" è prima di tutto bellissimo!
Dalla prima canzone all'ultima, 12 per l'esattezza.
Il secondo lavoro della band di Bergamo lavora sulla media distanza, soprattutto per gente come me, di primo pelo per la miscela di musica zozza che il trio smazza.
Una cocktail distillato con alcol scaduto e tantissimo Beat, Cave Rock, Garage, Prog e Oi, che ti lavora fianchi e cuore nel medesimo blitzkrieg a notte fonda.
La voce monocromatica e l'organo martellante di Ol Pjpa, trademark assoluti, ti scavano le vene e il buon umore senza pietà.
Insomma un veleno dolcissimo che Le Muffe, da veri rockers bastardi e consapevoli quali sono, ti inoculano col sorriso sulle labbra e la lentezza di un film di Kurosawa.
 L'addizione a "Fuoco E Fiamme" è incrementale e inarrestabile, ma io li attendo con enorme impazienza sotto qualche palco scassato, giusto per godermi questo spettacolo di massima decadenza serafica.
No, non mi drogo, ma a me sembrano proprio una rissa tra Nabat e Skiantos.
Se ci siamo capiti.
Comunque garanzie indiscutibili!








Davide Monteverdi